Tag: valentina mustaro

Una notte prima di Natale, un’avventura alla riscoperta del Natale

Ormai manca pochissimo al Natale e anche noi al Teatro La Ribalta di Salerno non possiamo farci trovare impreparati. E allora armatevi di spirito natalizio e fantasia, domenica 18 dicembre si ritorna a teatro con UNA NOTTE PRIMA DI NATALE per la regia di Valentina Mustaro. Uno spettacolo per tutta la famiglia, dai più piccoli ai più grandi: nessuno escluso.
Come sempre le tre repliche in programma (11:00 – 17:00 – 19:00) saranno accompagnate da un pre show a cura della libroteca Saremo Alberi e della ludoteca Baby Planet.

Per info e prenotazioni: 329 216 7636

Una notte prima di Natale, la storia

È la vigilia di Natale e Babbo Natale sta ultimando le ultime faccende prima di quella che crede sia l’unica e sola festa che ci sia, la festa più magica dell’anno, la festa di Natale!
Improvvisamente una musica attira la sua attenzione, una musica che sembra provenire da un altro mondo. Altrove infatti si sta festeggiando con altrettanta gioia ed entusiasmo una festa diversa, la festa di Halloween. Babbo Natale osserva stupito le credenze e le usanze di questi sinistri abitanti e con l’aiuto dei piccoli spettatori cerca di comprendere questa festa così diversa. Un personaggio in particolare attira la sua attenzione: si tratta di Jack, il re delle zucche, che triste e solo canta alla luna il suo lamento. Jack è stanco del suo mondo e della sua festa e vorrebbe provare nuove emozioni e sensazioni; è così che Babbo Natale decide di irrompere nel suo mondo portando con sé diversi “doni”.

Un marziano a Roma, teatro e incomunicabilità

Ad arricchire la rassegna de “I Diversi Volti del Teatro” ritorna la compagnia La Ribalta che con la regia di Valentina Mustaro porta in scena “Un Marziano a Roma”, liberamente ispirato dal celebre racconto di Ennio Flaiano. L’appuntamento è per sabato, 10 dicembre, alle 21 e domenica, 11 dicembre, alle 19.

Per info e prenotazioni: 329 216 7636

Trama

“Un Marziano a Roma” è tratto dal celebre racconto di Ennio Flaiano pubblicato sulla rivista “il Mondo” nel 1954. La notizia della discesa di un’astronave marziana nel Galoppatoio di Villa Borghese scuote in tutte le sue componenti la città di Roma. I ministeri sono chiusi, le classi sociali perdono la loro identità. L’eccitazione della folla pervade anche artisti e intellettuali: c’è chi vede in Kunt, il marziano atterrato, l’angelo revisore e l’inizio di un nuovo mondo, ma c’è anche chi liquida il tutto come qualunquismo apocalittico. Lo spettacolo presenta proprio la “folla”, protagonista indiscussa degli eventi e assoggettata a tutto quello che si diffonde attraverso i mezzi di comunicazione di massa. La notizia dell’arrivo del fantomatico marziano vola veloce di bocca in bocca senza che si riesca davvero a capire dove la notizia ceda il passo all’autoconvincimento.

Note di Regia

Un Marziano a Roma è uno spettacolo sulla comunicazione e sulla incomunicabilità, un tema più attuale che mai. Lo spettacolo non si inserisce in una epoca storica precisa come si può vedere dai costumi, dagli oggetti di scena e dai personaggi stessi… racconta di un tempo indefinito in cui il “ vecchio” e il “nuovo” convivono , in cui si può trovare la macchina da scrivere e il tablet, e dove l’umanità possiede qualunque mezzo utile per consentire e agevolare la comunicazione. Tuttavia in questa epoca tutto è facilmente travisabile, qualunque cosa può essere fraintesa e trasformata in una notizia, distorta e utilizzata per nascondere o per mettere in luce ciò che non si ha il coraggio di comunicare, i personaggi della storia sono figure iconiche e rappresentative di un mondo che ha perso la sua sincerità, un mondo che rappresenta e non è. Una serie di indizi lasciati qua e là nello spettacolo lasciano intendere al pubblico che il marziano non esiste e che probabilmente tutto è stato effetto di una autoconvincimento… ma poco importa; ciò che conterà quando il sipario sarà chiuso è quello che non verrà detto allo spettatore.

La lampada di Aladino, un nuovo anno di Piccole Emozioni

Domenica, 16 ottobre, si riparte anche con le Piccole emozioni, la punta di diamante de La Ribalta, che anche per questo nuovo anno proverà a far sognare i più piccoli con otto appuntamenti.

Il primo evento sarà presentato dalla compagnia padrona di casa che porterà sul palco di via S. Calenda, 98 la storia de “La lampada di Aladino” per la regia di Valentina Mustaro.

Lo spettacolo è liberamente tratto dalla raccolta di racconti anonimi della tradizione araba, dal titolo “Le mille e una notte“; un libro che racchiude alcune famose favole in lingua originale e che hanno radici molto antiche. Si tratta di narrazioni fantastiche che ci trasportano con la mente in terre lontane, raggiungibili volando su un tappeto magico, seguendo le avventure di coraggiosi eroi mediorientali.

Inaugurata la sala Eduardo: ed è già sold out!

Primo show nella rinnovata sala Eduardo che inaugura la stagione 2022/23 con un clamoroso tutto esaurito.

Chi ben comincia è a metà dell’opera (direbbero quello bravi). Effettivamente abbiamo iniziato alla grande! Come da tradizione, infatti, la partenza è stata affidata simbolicamente agli allievi della Scuola di Teatro adulti con uno spettacolo fuori programma: “Sogno di una notte di mezza estate” di W. Shakespeare, spettacolo-saggio conclusivo dello scorso anno accademico.

Open day: ecco il programma

Come ogni anno arriva il momento dell’Open Day. Momento in cui tutti gli appassionati e i più curiosi possono avvicinarsi al nostro teatro e gratuitamente partecipare a lezioni, dibattiti e spettacoli.

Le porte della struttura di via Salvatore Calenda si apriranno sabato, 24 settembre a partire dalle 10:30 con un caffè di benvenuto. A seguire il convegno/dibattito “Teatro e Sociale: la funzione terapeutica del Teatro”, patrocinato da Artedo Arti Terapie Italia con la partecipazione di diversi protagonisti del settore.

Al pomeriggio, invece, spazio ai più piccoli con i personaggi delle Fiabe che accoglieranno i bambini a partire dalle 16:30. A seguire i bambini dai 3 ai 7 anni avranno la possibilità di provare il Ludoteatro per poi gustare un ottimo zucchero filato per reintegrare le energie.

Alle 18:00 l’età inizia a salire con i ragazzi dagli 8 ai 17 anni che potranno scattare un po’ di foto al Photo Booth con un’unica traccia: crea il tuo personaggio e tagga il teatro. Poi spegniamo i social e saliamo sul palco con la prova gratuita di laboratorio teatrale. Per i più pazienti ai saluti ci saranno anche gadget di arrivederci.

Alle 20:00 reading teatrale offerto dalla Compagnia La Ribalta, gratuito e aperto a tutte le età.

Dalle 20:30 lezione di prova per i più grandi, dai 18 ai 99 anni ci sarà la possibilità di provare il laboratorio teatrale perché non è mai troppo tardi per provare la magia del teatro.

È tempo di tornare ad emozionarsi. Ecco la nuova stagione del Teatro La Ribalta!

Laboratori e spettacoli per grandi e piccini per un 2022/23 all’insegna dell’Arte e della Cultura.

Tutto pronto per l’apertura ufficiale della stagione teatrale 2022/23 del Teatro La Ribalta che ancora una volta porta la firma della direttrice artistica Valentina Mustaro. Reduce dal lungo tour estivo, l’associazione culturale salernitana è pronta a riaprire le porte della struttura di via Calenda. Messa alle spalle la conferenza stampa, il prossimo appuntamento è rivolto a tutti i cittadini salernitani: il 24 settembre, infatti, ci sarà il consueto Open Day con prove gratuite dei corsi, spettacoli e dibattiti sulla funzione del teatro nella nostra società.

Un Teatro migliorato e rinnovato!

I curiosi e gli appassionati avranno anche la possibilità di visitare gli spazi del Teatro che sono stati completamente rinnovati e migliorati. Una nuova luce per la struttura che grazie alla determinazione e all’impegno dei soci garantirà anche una maggiore qualità di visione per gli spettatori con l’acquisto di nuove poltrone che hanno completamente rivoluzionato la “sala Eduardo”. Uno sforzo importante per una struttura in autofinanziamento che da dieci anni, ormai, ha il solo scopo di promuovere la conoscenza del teatro in ogni sua forma e di avvicinare anche le nuove generazioni a questo mondo attraverso workshop, incontri, conferenze e corsi di formazione.  

Riconfermato lo schema artistico dello scorso anno: 18 spettacoli, suddivisi ed organizzati in 2 cartelloni differenti. 

I Diversi Volti del Teatro

La prima certezza è sicuramente rappresentata dalla rassegna I Diversi Volti del Teatro, nata con l’intento di racchiudere il Teatro nelle sue diverse forme di spettacolo: dal musical alla commedia, dal dramma al cabaret passando per la pantomima. Il cartellone si suddivide in dieci spettacoli; La partenza e la chiusura sono affidate alla compagnia stabile del teatro, rispettivamente il 2 ottobre con Sogno di una notte di mezza estate e il 6 e 7 maggio con Cyrano de Bergerac. Oltre questi due spettacoli, nel mezzo della rassegna la compagnia La Ribalta proporrà Un Marziano a Roma il 10 e l’11 dicembre.

Spazio poi alla compagnia I Pappici con la commedia brillante Omelette a mezzanotte diretta da Rosita Sabetta. Successivamente sarà la volta di Archivio Futuro di Napoli con Lasciami entrare tratto da Neil Simon’s per la regia di Peppe Carosella. Altro grande ritorno sarà quello della compagnia Crescere insieme oltre il Teatro con Campanile a monologhi diretto da Clotilde Grisolia. Dalle opere di Shakespeare arriva l’esperienza di Gianni D’Amato e della compagnia Toy Company con Revolution. Inoltre, Imprevisti e probabilità con Dittico donna di Soledad di Agresti e Raffaele Furno. Per il genere nuova drammaturgia, invece, ritorna la compagnia Rosso e nero con Le regole del gioco di Antonietta Barcellona e Danilo Napoli. E per concludere la compagnia Io non ti conosco di Paolo Blasio con Orizzonte.

Piccole emozioni

La punta di diamante de La Ribalta, che anche per questo nuovo anno proverà a far sognare i più piccoli con otto appuntamenti, che viste le numerose richieste saranno composti da tre repliche. La kermesse, acclamata da numerose famiglie della nostra città, vedrà la piena collaborazione della librotecaSaremo Alberi e della ludoteca Baby Planet che continueranno ad offrire al pubblico un pre-show con letture animate e momenti di intrattenimento.

Tra le novità e le riconferme troviamo la partecipazione al cartellone della compagnia La Bottega di Will, Flavia D’Aiello, il Polo delle Belle Arti di Salerno e la compagnia Idea Live. Oltre che della compagnia La Ribalta che aprirà il 16 ottobre con “La lampada di Aladino”.

La Scuola di Teatro

Accanto ai diversi cartelloni sopra indicati, il teatro La Ribalta da anni da ampio spazio alla scuola di teatro e alla formazione artistica attraverso i corsi di teatro suddivisi per età (Ludoteatro dedicato ai bambini dai 3 ai 7 anni; corso di teatro per bambini dagli 8 ai 12 anni; corso di teatro adolescenti per ragazzi dai 14 ai 17 anni e naturalmente la scuola di teatro per Adulti, suddiviso in principianti e avanzato). I corsi sono finalizzati all’ingresso di nuovi attori in compagnia e sono volti ad unire l’aspetto pedagogico dell’arte con quello formativo del teatro, attraverso lo studio di sé stessi, dei propri limiti, delle proprie emozioni e capacità; formando così attori consapevoli di sé e preparati ai diversi ruoli da interpretare.

Insomma, più che stagione teatrale è giusto parlare di “esperienza artistica” vista la vastità dell’offerta e la capacità di immersione all’interno di un mondo che continuamente ricerca la bellezza dell’espressione. 

Per restare sempre aggiornati su tutte le novità, ma anche avere informazioni sugli orari dei singoli spettacoli e la disponibilità dei posti potete consultare la nostra pagina Facebook ufficiale (Teatro La Ribalta di Salerno) oppure chiamare al numero 089 9958245 – 329 2167636

Un nuovo anno per La Ribalta – Conferenza Stampa

È convocata per lunedì 12 settembre alle ore 11,00 presso il Teatro La Ribalta di Salerno (via Salvatore Calenda, 98) la conferenza stampa per presentare al pubblico il nuovo programma teatrale che sancirà la stagione 2022/23.

Un motivo per non mancare?

Lo spazio autogestito, dopo aver raggiunto i suoi dieci anni sotto la guida de La Ribalta, vedrà nuova luce grazie alla determinazione e all’impegno dei soci che hanno interamente rivoluzionato e rinnovato le sale, garantendo anche una maggiore qualità di visione per gli spettatori con l’acquisto di nuove poltrone. Uno sforzo importante per una struttura in autofinanziamento che ha il solo scopo di promuovere la conoscenza del teatro in ogni sua forma e di avvicinare anche le nuove generazioni a questo mondo attraverso workshop, incontri, conferenze e corsi di formazione.  

Assetto che vince non si cambia!

Per quello che concerne lo schema artistico. 18 spettacoli, suddivisi ed organizzati in 2 cartelloni differenti: I Diversi Volti del Teatro e Piccole Emozioni. Due cartelloni per garantire spazio a tutte le tradizioni e le forme teatrali ma soprattutto per accontentare tutte le età, dal più piccolo al più grande spettatore.

Non solo spettacoli

Il tutto sarà impreziosito dalla scuola e dai laboratori teatrali che da tempo ormai sono un punto fermo della nostra associazione. Che ci permettono di formare nuovi attori e attrici, di dare nuova linfa vitale alla nostra realtà che di anno in anno si rinnova e migliora, come testimoniano i tanti premi teatrali nazionali vinti in questa estate.

Insomma, il progetto del Teatro La Ribalta di Salerno è ormai una solida realtà della città di Salerno e della regione Campania. Continueremo a mettere a servizio del nostro territorio talento, cultura e formazione con la speranza in un domani migliore.

Siamo lieti di ricominciare, buon Teatro a tutti. Vi aspettiamo!

Ufficio Stampa 
Antonio Sica 

Ritornano i lab teatrali estivi

Festeggiamo il solstizio d’estate con un nuovo grande annuncio: anche quest’anno ritornano i laboratori estivi per bambini e ragazzi.

La partenza è prevista per il mese di Luglio, ogni martedì e giovedì dalle 18:30 alle 20:00. La cornice è suggestiva e permette di respirare a pieni polmoni; le lezioni, infatti, si terranno all’aperto presso il giardino della Locanda Tancredi a Pastena.

Ecco i tre gruppi di riferimento:

  • Ludoteatro dai 3 ai 7 anni
  • Laboratorio teatrale “C’era una volta” dagli 8 ai 12 anni
  • Laboratorio teatrale “Over the rainbow” dai 13 ai 18 anni

Per info e prenotazioni: 089 9958245 – 329 2167636

Un altro anno con La Ribalta, parla Valentina Mustaro

Si chiude una nuova stagione teatrale targata La Ribalta. Si chiude con due cartelloni all’attivo ed oltre 20 spettacoli. Un grazie a chi ci ha sostenuto in questa lenta ma significativa ripresa. Lunga vita al Teatro!

Ecco le parole della Presidente dell’Associazione Culturale La Ribalta, Valentina Mustaro:

É stato un anno difficile. É inutile nasconderlo.
Sia sul fronte organizzativo, con le regole in continuo cambiamento, sia per il conseguente esiguo incasso. Ma, nonostante tutto, siamo riusciti a portare a termine la stagione con un’ampia offerta teatrale. Abbiamo stretto i denti, seminato nuove proposte e ci auguriamo che questo sacrificio venga ripagato con una vera ripartenza nel prossimo anno.

Ghost Town a chiudere i Diversi Volti del Teatro

Ultimo weekend al Teatro La Ribalta con I Diversi Volti del Teatro: 14 – 15 maggio con Ghost Town

A chiudere la stagione 2021/22 de I Diversi Volti del Teatro è, ovviamente, la compagnia La Ribalta di Salerno. I padroni di casa per l’occasione porteranno in scena uno spettacolo inedito scritto e diretto da Valentina Mustaro. Testo, ahinoi, più che mai attuale e per questo possiamo dire che guarda al passato, al presente e al futuro delle nostre città, troppo spesso preda degli interessi di pochi che ne deturpano la bellezza (anche con la guerra).

L’appuntamento è per sabato, 14 maggio, alle 21:00 e per domenica, 15 maggio, alle 19:00 in via Salvatore Calenda, 98. Clicca qui per prenotare.

Cosa c’è da sapere su Ghost Town

“Ghost Town” ovvero “Città Abbandonata” è uno spettacolo di ricerca e sperimentazione, nato da un laboratorio di scrittura teatrale diretto da Valentina Mustaro sulla rilettura di alcune opere di Italo Calvino e sul concetto di “città” inteso come spazio figurato, come luogo che possiamo costruire o distruggere . Ghost Town è la storia di un viaggio, in un tempo imprecisato; è la metafora della vita che pone ogni uomo davanti ad esperienze e scelte da compiere. La protagonista, Raiss, arriva in una città abbandonata a conclusione del suo viaggio e trova una città dove l’attendono fantasmi, una città distrutta che scoprirà di aver contribuito ad annientare.

Raiss vorrebbe tornare indietro per riscoprire frammenti del suo passato, le tante vite che ha vissuto, i viaggi, le scelte che l’hanno condotta al capolinea, e gli viene concesso di ripercorrere i suoi passi. Queste figure fantasmagoriche la accompagneranno verso la consapevolezza del momento della sua morte, avvenuta durante una guerra civile nella quale i personaggi stessi sono rimasti vittime.

“Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo dei loro discorsi è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, ed ogni cosa nasconde un’altra” .

Parla la regista Valentina Mustaro

Lo spettacolo Ghost town parla di città e di uomini, delle città costruite dagli uomini e da loro distrutte attraverso scelte sbagliate, quando le paure superano i buoni propositi, quando la guerra vince sulla vita. Ho scelto di presentare i personaggi della storia, i “fantasmi”, nella platea, già dal momento in cui il pubblico entra in sala, con l’intento di far sentire gli spettatori sin da subito parte della storia e di immedesimarsi con queste figure. Lo spettacolo inizia ancora prima che le luci del palco si accendano.

Quando parte la musica dei Pink Floyd, parlo del brano Speak to me e Breathe, tra fumo e luci soffuse il palcoscenico si illumina e compare la figura di un soldato, Raiss, protagonista della storia. Raiss si guarda intorno riprendendo fiato, come accade dopo un brutto spavento, dopodiché scorge le figure in sala. Esse prendono vita e ripetono le parole del brano “Breath” spostandosi verso il palco, verso Raiss, con fare minaccioso. Il soldato non sa cosa fare: difendersi o scappare? Quando vede i personaggi schierati a lei dinanzi come un plotone di esecuzione. Raiss scappa ma non può andare lontano, si aggrappa a dei tessuti che penzolano dall’alto, le ricordano un’altalena e le fanno ripensare a quando l’unica cosa che contava per lei era dondolare, lasciarsi dondolare. I Fantasmi le si avvicinano minacciosi e aggressivi e iniziano ad aggrapparsi a lei, a tirarla e ferirla finché Raiss chiede le sia concesso di tornare “al tempo, al luogo” del passato.

Da questo momento inizia un suono d’orologio e lancette e i fantasmi portano indietro il tempo immergendo Raiss nei ricordi : il primo momento è quello dell’infanzia, tra le braccia della mamma, in un dialogo gestaltico, alla ricerca di sé stessa; il secondo momento è quello della ricerca, della costruzione, della scoperta del mondo; il terzo momento è quello della chiamata alle armi, della difficile scelta tra il perseguire la strada dell’arte o quella del cosiddetto “dovere civile”; il quarto momento è quello dell’arruolamento, della preparazione alla vita del soldato; e infine il quinto momento è quello che ha preceduto la fine, il momento in cui Raiss stava portando a termine la sua missione.

L’ultimo ricordo riguarda il momento che ha preceduto lo scoppio della bomba che ha distrutto la città: Raiss stava pattugliando alla ricerca di superstiti e si era imbattuta in una strana figura di donna, che le ricordava un po’ se stessa, prima di diventare soldato. La donna, pur essendo nel bel mezzo di un bombardamento, restava attaccata alle sue cose, alla sua casa, i suoi oggetti e spazi;  quasi come se vivesse lontana dalla guerra. Raiss pur sapendo di doverla allontanare da quel luogo resta talmente presa da quella figura che decide di restare con lei e di assecondare il suo desiderio pur sapendo che lo scoppio della bomba si avvicina. Raiss le propone di farle un dipinto in modo che la sua bellezza resti immutata nel tempo.

In scena si intervallato scene di buio e luce che ritraggono i personaggi in fuga dalla bomba, mentre in sottofondo la musica dei Pink Floyd “Wish you here” fa da cornice, poi il boato. Quando torna la luce restano in scena solo figure immobili che con la loro posizione nello spazio scenico riproducono il quadro “Guernica” di Picasso.

Il resto è silenzio.