Tag: i diversi volti del teatro

Dalla mafia al 41 bis: Le regole del gioco

“I Diversi Volti del Teatro” si dimostra ancora una volta uno spazio culturale dove grazie all’arte della recitazione è possibile riflettere su tematiche quanto mai attuali. Negli ultimi mesi sentiamo tanto parlare di carcere duro, mafia e 41 bis.
Queste tematiche saranno riportate sul palco del Teatro La Ribalta il 5 Marzo alle 19:00 dalla compagnia “Rosso e nero” con il pluripremiato “Le regole del gioco”, un testo originale scritto da Antonietta Barcellona e Danilo Napoli e prodotto dalla Vitruvio Entertainment. Mentre in scena con i due autori ci sarà Carlo Cutolo.

SINOSSI

Raffaele Contaldo, pericoloso killer di camorra, è rinchiuso in carcere alla sezione speciale del 41 bis e, esasperato dalle condizioni del carcere duro, decide di diventare collaboratore di giustizia. Il Giudice incaricato delle indagini è Claudia Sofia Del Regno, una giovane donna, motivata e figlia di Magistrato. Dunque, due personaggi diversi in ogni cosa: origini, condizione sociale, scelte di vita… una dualità che però finisce per svelare importanti punti di contatto e che trasforma il palcoscenico in un vero e proprio ring nel quale i due si sfidano raccontando la propria vita. Ma mentre Raffaele Contaldo è un libro aperto, che racconta tutti i dettagli delle sue malefatte, Claudia sembra nascondere un terribile segreto che apre la porta a tutta una serie di tematiche da affrontare e sviscerare, ma che soprattutto indurrà il pubblico a chiedersi: quanto è labile il confine tra bene e male?

NOTE DI REGIA

Qual è il confine fra bene e male? La vita ci porta lungo strade impervie: nessuno sa dove conducano alcune, mentre altre hanno una destinazione precisa. È il caso della malavita: una strada la cui destinazione è certa e, più di tutto, è certa l’impossibilità di cambiarla una volta imboccata. In scena un uomo e una donna, la vita e la morte, la legge e la criminalità, l’attrazione e il disprezzo, il bene e il male, divisi da un tavolo che si trasforma in un ring. I momenti di scontro sono i più pericolosi e anche i più dolorosi. Intorno a quel tavolo ci sono, idealmente, molti altri, fra vittime e carnefici, e ognuno invoca la propria giustizia. I confini non sono netti e si confondono sempre di più, in un crescendo di emozioni che dilaniano l’anima: racconti rivissuti, confessioni, confronti ed evoluzioni travolgono lo spettatore togliendogli il fiato, fino alle lacrime. Non manca la possibilità di un sorriso, come in ogni autentica tragedia, né una speranza come in ogni vero dramma.

Il frutto, un viaggio tra psiche e sessualità

Aggiungiamo un altro tassello alla rassegna “I Diversi Volti del Teatro”. Il 12 febbraio 2023 alle 19:00 al Teatro La Ribalta di Salerno ci sarà la compagnia Imprevisti e Probabilità per presentare “Il Frutto” di Soledad Agresti per la regia di Raffaele Furno.

Per info e prenotazioni: 089 99 58 245 – 329 21 67 636

Sinossi

Ida e Ada sono due donne sole. Una è la donna chiara, l’altra è la donna scura. Ida e Ada potrebbero essere due aspetti della stessa donna. Ida e Ada sono state entrambe abbandonate da uomini approfittatori, che da loro volevano solo sesso.
Tra Ida e Ada c’è un segno di confine, che delimita i loro spazi vitali. Un confine marcato sul palcoscenico da una striscia scura, netta, che taglia il palco a metà. Ma questo confine non è un muro, piuttosto una membrana permeabile che mette Ida e Ada in comunicazione, pur tenendole separate. Le due donne superano questo limite nei loro momenti onirici, quando, chiuse nella loro solitudine, immaginano, ricordano, sognano, pregano o imprecano.
Tra Ida e Ada c’è un albero di mele. A chi appartiene? Chi lo ha piantato? Chi ha diritto a godere del frutto che ne nasce? Questo frutto della terra scatena la violenza drammaturgica dello spettacolo. Le mele sono semplici, non c’è bisogno di spiegarle, succose e salutari, ma sono anche simbolo di peccato originario e di desiderio femminile represso. A causa delle mele Ida e Ada dovranno necessariamente affrontare i propri demoni: il loro rapporto morboso e fallimentare con gli uomini della loro vita, amanti di una notte, un marito che è scappato, un figlio che probabilmente è stato punito per espiare tutte le colpe del genere maschile.

Note di regia

“Il Frutto” è idealmente la conclusione di una trilogia drammaturgica che continua la ricerca sul femminile inaugurato dall’autrice Soledad Agresti con i precedenti testi “La Gamba di Sarah Bernhardt” e “Il Bambino che verrà”. Mentre il primo analizzava il mondo delle donne del sud Italia con toni comici dirompenti, ed il secondo mescolava commedia e surrealismo nell’analisi di una maternità “sui generis”, “Il Frutto” sprofonda nell’oscurità del dramma per mettere in conversazione la sessualità femminile con se stessa. Lo spettacolo è un intreccio tra la scrittura scenica dell’autrice e le metafore visive ideate dal regista. La gestualità delle due attrici è netta, secca, precisa. L’intera idea di messa in scena si incentra sul binomio “accogliere” e “rifiutare”, perché le donne sono generalmente percepite come accoglienti, nutrici, ma le due protagoniste hanno subito, e forse agito più volte, azioni di rifiuto terribili ed estremi. “Accogliere” e “rifiutare” si trasformano per l’appunto nel modo in cui le due attrici manipolano i pochi elementi scenici attorno a loro (due sedie, un telo) ma soprattutto nel modo in cui si toccano, si cercano, si accarezzano, si affrontano aggrappandosi l’una all’altra come se ognuna rappresentasse la speranza ma anche la nemesi reciproca.
Su tutto campeggia un albero che si trasforma e si illumina per sottolineare lo stato emotivo delle due donne. C’è una connessione emotiva ed energetica tra le attrici dello spettacolo e l’albero, che diventa quasi terzo protagonista della messa in scena.
Il teatro della Agresti, e la regia di Furno, sono fortemente carnali, passionali e appassionati. Le linee di ricerca intrecciano il vissuto personale dell’autrice con i temi del genere sessuale, che hanno una valenza universale e sociale. Le donne del suo teatro sono consapevoli dei limiti posti dal mondo fortemente maschilista che le circonda, e attraverso questa consapevolezza sviluppano un fervore critico che è assieme pensiero ed azione. Ada e Ida incarnano un femminile terribile, evocativo delle eroine tragiche dell’antica Grecia, ma strenuamente moderno ed immerso nel mondo che tutti noi abitiamo.

Revolution, riattualizzare Shakespeare con i giovani

Per “I Diversi Volti del Teatro” arriva il momento di guardare ai grandi classici del Teatro e della letteratura. Spazio a William Shakespeare con la Toy company che con la regia di Gianni D’Amato prova ad aggiornare la visione dell’autore con uno spettacolo con e per i giovani.

Sullo sfondo c’è la guerra (una guerra come tante, ma che in giorni come questi, sentiamo terribilmente vicina) e le ansie e le paure di un gruppo di adolescenti. Certo, adolescenti speciali, perché parlano con parole conosciute, con le parole del più grande drammaturgo di tutti i tempi, ma dietro la fama di quelle parole si nascondono i pensieri dei nostri protagonisti, intrappolati in un luogo senza tempo. Nasce tutto da un esperimento laboratoriale, nel quale abbiamo messo in piedi strani e rischiosi accostamenti: tra le parole del Bardo e le parole che suonano nelle playlist dei millennials. Da questo cocktail è nato “Revolution”. Una storia che ha tanto da raccontare, soprattutto in giorni come questi.

Un marziano a Roma, teatro e incomunicabilità

Ad arricchire la rassegna de “I Diversi Volti del Teatro” ritorna la compagnia La Ribalta che con la regia di Valentina Mustaro porta in scena “Un Marziano a Roma”, liberamente ispirato dal celebre racconto di Ennio Flaiano. L’appuntamento è per sabato, 10 dicembre, alle 21 e domenica, 11 dicembre, alle 19.

Per info e prenotazioni: 329 216 7636

Trama

“Un Marziano a Roma” è tratto dal celebre racconto di Ennio Flaiano pubblicato sulla rivista “il Mondo” nel 1954. La notizia della discesa di un’astronave marziana nel Galoppatoio di Villa Borghese scuote in tutte le sue componenti la città di Roma. I ministeri sono chiusi, le classi sociali perdono la loro identità. L’eccitazione della folla pervade anche artisti e intellettuali: c’è chi vede in Kunt, il marziano atterrato, l’angelo revisore e l’inizio di un nuovo mondo, ma c’è anche chi liquida il tutto come qualunquismo apocalittico. Lo spettacolo presenta proprio la “folla”, protagonista indiscussa degli eventi e assoggettata a tutto quello che si diffonde attraverso i mezzi di comunicazione di massa. La notizia dell’arrivo del fantomatico marziano vola veloce di bocca in bocca senza che si riesca davvero a capire dove la notizia ceda il passo all’autoconvincimento.

Note di Regia

Un Marziano a Roma è uno spettacolo sulla comunicazione e sulla incomunicabilità, un tema più attuale che mai. Lo spettacolo non si inserisce in una epoca storica precisa come si può vedere dai costumi, dagli oggetti di scena e dai personaggi stessi… racconta di un tempo indefinito in cui il “ vecchio” e il “nuovo” convivono , in cui si può trovare la macchina da scrivere e il tablet, e dove l’umanità possiede qualunque mezzo utile per consentire e agevolare la comunicazione. Tuttavia in questa epoca tutto è facilmente travisabile, qualunque cosa può essere fraintesa e trasformata in una notizia, distorta e utilizzata per nascondere o per mettere in luce ciò che non si ha il coraggio di comunicare, i personaggi della storia sono figure iconiche e rappresentative di un mondo che ha perso la sua sincerità, un mondo che rappresenta e non è. Una serie di indizi lasciati qua e là nello spettacolo lasciano intendere al pubblico che il marziano non esiste e che probabilmente tutto è stato effetto di una autoconvincimento… ma poco importa; ciò che conterà quando il sipario sarà chiuso è quello che non verrà detto allo spettatore.

Illustri Affolla-Menti, alla ricerca del proprio io

Domenica, 27 novembre, alle 19 la scuola Crescere insieme oltre il teatro di Mercato San Severino (gruppo adulti), presenta Illustri Affolla-Menti. Monologhi teatrali semiseri ispirati a Vita di uomini illustri di A. Campanile per la regia di Clotilde Grisolia.

Per info e prenotazioni: 329 216 76 36

Sinossi

Persone o personaggi, sani o folli, maschere o volti, corpi o fantasmi, tante storie si intrecciano alla vita reale e surreale guidati da Campanile stesso. Il pubblico sarà coinvolto in un viaggio alla ricerca del proprio mondo interiore. Come per magia appaiono uomini e donne illustri che vivono in un mondo al contrario pieno di punti interrogativi e di qualche esclamativo.

Cosa c’è nella mente affollata di ognuno di noi?

Lo spettacolo è un viaggio divertente nella vita privata di uomini e donne che hanno fatto la storia, aneddoti privati si intrecciano alla vita pubblica creando illustri Affolla-menti.

Lasciami entrare, una commedia sentimentale con Archivio Futuro

Archivio Futuro ritorna al Teatro La Ribalta e porta in scena “Lasciami entrare” una commedia sentimentale, che analizza tra le altre cose il rapporto tra padre e figlia. L’appuntamento è previsto per domenica, 13 novembre, alle 18:30 per la rassegna “I Diversi Volti del Teatro”. In scena Martina Brescia, Lucia Maglitto e Peppe Carosella (anche regista della commedia). “La storia, coinvolgente ed emozionante, ha la capacità di farci sorridere all’interno di una tematica che è anche lo spunto per una riflessione sulla nostra vita”.

Per info e prenotazioni: 329 216 76 36.

Sinossi

Il testo è liberamente tratto da “I ought to be in pictures” di Neil Simon. Herbert Tucker è un indolente ed apatico uomo di mezza età che vive un momento di crisi creativa nella sua professione di sceneggiatore. La depressione che lo attraversa, lascia spazio soltanto a giornate trascorse a scommesse su improbabili cavalli e partite di baseball. Anche la saltuaria relazione con Steffy è segnata da una forte discontinuità.

L’arrivo di Libby

Tutto sembra sospeso nella sua vita, quando bussa alla porta “l’uragano” Libby, figlia diciannovenne frutto del primo matrimonio Newyorkese, interrotto sedici anni prima. Un passato abbandonato e poi quasi dimenticato riaffiora prepotentemente. Il primo impatto è devastante e i coloriti scontri verbali non tardano ad arrivare. La contagiosa vitalità di Libby però, cela insicurezze e paure che la ragazza si trascina da sempre, e ben presto si capirà come il viaggio intrapreso non sia, come sembra, la richiesta di aiuto per entrare nel mondo del cinema, bensì il desiderio di ritrovare un padre. Con l’aiuto di Steffy, i due supereranno gli ostacoli iniziali e riusciranno a ritrovarsi e conoscersi, fino ad uscire dalle proprie solitudini consolidate.

I Pappici ritornano con Omelette a mezzanotte

Domenica, 4 dicembre, alle 19:00 per la rassegna I Diversi Volti del Teatro ci sarà la compagnia teatrale I Pappici. Sul palco del Teatro La Ribalta in scena Omelette a mezzanotte, la commedia in due atti per la regia di Rosita Sabetta. Un gradito ritorno nella struttura di Salvatore Calenda, dopo la collaborazione delle due realtà salernitane che nel 2021 idearono la rassegna “Arco in Scena” presso l’Arco Catalano di Salerno.

Sinossi

Una commedia brillante, impietoso spaccato dei nuovi modi di vivere la coppia, che alterna momenti esilaranti ad atroci verità. Il tutto scandito da un ritmo implacabile e dal disperato tentativo di cucinare un omelette che si tradurrà in una frittata disastrosa, come le loro vite. Una coppia di medici affermati in crisi coniugale si presenta in casa dei loro testimoni di nozze, utilizzandoli come sostenitori dell’uno o dell’altra tesi. Le cose però non vanno nel verso sperato. Così, nel tentativo di contenere la furia implacabile dei due, verranno a galla tutte le menzogne su cui si sono sempre basati i loro rapporti.

Per info e prenotazioni: 329 21 67 636

È tempo di tornare ad emozionarsi. Ecco la nuova stagione del Teatro La Ribalta!

Laboratori e spettacoli per grandi e piccini per un 2022/23 all’insegna dell’Arte e della Cultura.

Tutto pronto per l’apertura ufficiale della stagione teatrale 2022/23 del Teatro La Ribalta che ancora una volta porta la firma della direttrice artistica Valentina Mustaro. Reduce dal lungo tour estivo, l’associazione culturale salernitana è pronta a riaprire le porte della struttura di via Calenda. Messa alle spalle la conferenza stampa, il prossimo appuntamento è rivolto a tutti i cittadini salernitani: il 24 settembre, infatti, ci sarà il consueto Open Day con prove gratuite dei corsi, spettacoli e dibattiti sulla funzione del teatro nella nostra società.

Un Teatro migliorato e rinnovato!

I curiosi e gli appassionati avranno anche la possibilità di visitare gli spazi del Teatro che sono stati completamente rinnovati e migliorati. Una nuova luce per la struttura che grazie alla determinazione e all’impegno dei soci garantirà anche una maggiore qualità di visione per gli spettatori con l’acquisto di nuove poltrone che hanno completamente rivoluzionato la “sala Eduardo”. Uno sforzo importante per una struttura in autofinanziamento che da dieci anni, ormai, ha il solo scopo di promuovere la conoscenza del teatro in ogni sua forma e di avvicinare anche le nuove generazioni a questo mondo attraverso workshop, incontri, conferenze e corsi di formazione.  

Riconfermato lo schema artistico dello scorso anno: 18 spettacoli, suddivisi ed organizzati in 2 cartelloni differenti. 

I Diversi Volti del Teatro

La prima certezza è sicuramente rappresentata dalla rassegna I Diversi Volti del Teatro, nata con l’intento di racchiudere il Teatro nelle sue diverse forme di spettacolo: dal musical alla commedia, dal dramma al cabaret passando per la pantomima. Il cartellone si suddivide in dieci spettacoli; La partenza e la chiusura sono affidate alla compagnia stabile del teatro, rispettivamente il 2 ottobre con Sogno di una notte di mezza estate e il 6 e 7 maggio con Cyrano de Bergerac. Oltre questi due spettacoli, nel mezzo della rassegna la compagnia La Ribalta proporrà Un Marziano a Roma il 10 e l’11 dicembre.

Spazio poi alla compagnia I Pappici con la commedia brillante Omelette a mezzanotte diretta da Rosita Sabetta. Successivamente sarà la volta di Archivio Futuro di Napoli con Lasciami entrare tratto da Neil Simon’s per la regia di Peppe Carosella. Altro grande ritorno sarà quello della compagnia Crescere insieme oltre il Teatro con Campanile a monologhi diretto da Clotilde Grisolia. Dalle opere di Shakespeare arriva l’esperienza di Gianni D’Amato e della compagnia Toy Company con Revolution. Inoltre, Imprevisti e probabilità con Dittico donna di Soledad di Agresti e Raffaele Furno. Per il genere nuova drammaturgia, invece, ritorna la compagnia Rosso e nero con Le regole del gioco di Antonietta Barcellona e Danilo Napoli. E per concludere la compagnia Io non ti conosco di Paolo Blasio con Orizzonte.

Piccole emozioni

La punta di diamante de La Ribalta, che anche per questo nuovo anno proverà a far sognare i più piccoli con otto appuntamenti, che viste le numerose richieste saranno composti da tre repliche. La kermesse, acclamata da numerose famiglie della nostra città, vedrà la piena collaborazione della librotecaSaremo Alberi e della ludoteca Baby Planet che continueranno ad offrire al pubblico un pre-show con letture animate e momenti di intrattenimento.

Tra le novità e le riconferme troviamo la partecipazione al cartellone della compagnia La Bottega di Will, Flavia D’Aiello, il Polo delle Belle Arti di Salerno e la compagnia Idea Live. Oltre che della compagnia La Ribalta che aprirà il 16 ottobre con “La lampada di Aladino”.

La Scuola di Teatro

Accanto ai diversi cartelloni sopra indicati, il teatro La Ribalta da anni da ampio spazio alla scuola di teatro e alla formazione artistica attraverso i corsi di teatro suddivisi per età (Ludoteatro dedicato ai bambini dai 3 ai 7 anni; corso di teatro per bambini dagli 8 ai 12 anni; corso di teatro adolescenti per ragazzi dai 14 ai 17 anni e naturalmente la scuola di teatro per Adulti, suddiviso in principianti e avanzato). I corsi sono finalizzati all’ingresso di nuovi attori in compagnia e sono volti ad unire l’aspetto pedagogico dell’arte con quello formativo del teatro, attraverso lo studio di sé stessi, dei propri limiti, delle proprie emozioni e capacità; formando così attori consapevoli di sé e preparati ai diversi ruoli da interpretare.

Insomma, più che stagione teatrale è giusto parlare di “esperienza artistica” vista la vastità dell’offerta e la capacità di immersione all’interno di un mondo che continuamente ricerca la bellezza dell’espressione. 

Per restare sempre aggiornati su tutte le novità, ma anche avere informazioni sugli orari dei singoli spettacoli e la disponibilità dei posti potete consultare la nostra pagina Facebook ufficiale (Teatro La Ribalta di Salerno) oppure chiamare al numero 089 9958245 – 329 2167636

Bando 10° edizione de “I Diversi Volti del Teatro” 2022/2023

Il Teatro La Ribalta di Salerno organizza la decima rassegna Teatrale “I diversi volti del Teatro” 2022/23. Sede legale è in via Salvatore Calenda n.98 -­‐ 84126 -­‐ Salerno (SA).

REGOLAMENTO

La direzione artistica del teatro La Ribalta di Salerno, seleziona proposte di spettacolo da inserire nella 10° EDIZIONE DELLA RASSEGNA TEATRALE “I DIVERSI VOLTI DEL TEATRO” 2022/2023 che avrà luogo nel teatro La Ribalta di Salerno (SA).

Art.1Descrizione rassegna

La rassegna “I DIVERSI VOLTI DEL TEATRO” intende proporre spettacoli di diverso genere: comico, drammatico, sperimentale, teatro danza. Le rappresentazioni si terranno da ottobre 2022 a maggio 2023 nelle serate del sabato alle 21.00 e la domenica alle 19.00. Il fine è quello di offrire al pubblico un’offerta ampia che possa diffondere la cultura del teatro in tutte le sue forme.

Art.2 – Selezione

La Direzione artistica del Teatro La Ribalta prenderà visione di tutte le proposte ricevute, selezionerà a suo insindacabile giudizio gli spettacoli che riterrà più in linea con la rassegna e comunicherà il calendario alle compagnie selezionate entro il 25 luglio 2022. Le compagnie selezionate dovranno confermare la loro disponibilità inviando una mail a laribalta@hotmail.it entro cinque giorni dalla ricevuta comunicazione. In caso di mancata conferma, si riterrà annullata la domanda. Alla Rassegna possono partecipare tutte le compagnie e i gruppi teatrali costituiti in associazioni culturali, gruppi o singoli attori residenti nel territorio nazionale. Verranno prese in considerazione, esclusivamente opere che dovranno avere una durata effettiva, non inferiore ai 60 minuti. Saranno ammesse alla rassegna, dopo le fasi di selezione effettuate da apposita commissione, 7 compagnie tra quelle che avranno inoltrato domanda.

Art. 3 – Richiesta d’Iscrizione

Le compagnie dovranno inviare la domanda di partecipazione alla mail laribalta@hotmail.it entro e non oltre il 20 luglio 2022. Alla domanda di partecipazione dovranno essere allegati:

  • Sinossi dello spettacolo che si intende presentare;
  • Scheda tecnica dello spettacolo;
  • Foto di scena;
  • Link per la visione di un promo dello spettacolo e un link per la visione dello spettacolo integrale (You Tube, Wetransfer);
  • Dichiarazione di esonero responsabilità da parte del teatro ospitante;
  • Copia dell’avvenuto Bonifico di €25,00 a favore di Ass. La Ribalta con causale: I DIVERSI VOLTI DEL TEATRO 2022 – NOME COMPAGNIA (IBAN: IT 04D 02008 15213 000102124364);
  • Copia dell’Attestato di iscrizione UILT, FITA, TAI o di altra associazione nazionale di teatro amatoriale riconosciuta, aggiornato al 2022 – Qualora la compagnia non sia affiliata dovrà, in caso di selezione, garantire la copertura assicurativa del cast artistico e tecnico;
  • Contatti del referente e generalità del referente;
  • Dichiarazione SIAE (esonero o n.iscrizione)

Art.4 – Rimborsi e compensi

Alle compagnie selezionate spetterà un rimborso di 150€ garantiti. Inoltre, superati i 50 spettatori paganti, il 50% dell’intero incasso sarà destinato alla compagnia selezionata ad eccezione delle spese di siae. Il teatro ha una capienza di 80 posti. Il costo del biglietto è di 10€.

Art .7 – A disposizione della compagnia

Impianto audio, luci e di videoproiezione, come da scheda tecnica che sarà opportunamente comunicata; quadratura nera; eventuali oggetti di scena presenti in deposito di cui la compagnia può usufruire gratuitamente. Per ulteriori necessità le compagnie dovranno provvedere autonomamente.

Art.8 – Disposizioni sulla privacy

Con la partecipazione alla rassegna, la Compagnia accetta integralmente il presente regolamento e autorizza il trattamento dei dati personali (legge 675/96) relativi ad autori, attori, artisti e tecnici protagonisti delle opere e presenti nel materiale complementare, autorizza l’archiviazione delle opere presentate presso la sede del Teatro La Ribalta, il quale si riserva di catalogarle e renderle disponibili per tutte le proiezioni, manifestazioni, trasmissioni ed eventi promossi dalla stessa associazione per scopi promozionali e culturali, comunque non commerciali.

Ghost Town a chiudere i Diversi Volti del Teatro

Ultimo weekend al Teatro La Ribalta con I Diversi Volti del Teatro: 14 – 15 maggio con Ghost Town

A chiudere la stagione 2021/22 de I Diversi Volti del Teatro è, ovviamente, la compagnia La Ribalta di Salerno. I padroni di casa per l’occasione porteranno in scena uno spettacolo inedito scritto e diretto da Valentina Mustaro. Testo, ahinoi, più che mai attuale e per questo possiamo dire che guarda al passato, al presente e al futuro delle nostre città, troppo spesso preda degli interessi di pochi che ne deturpano la bellezza (anche con la guerra).

L’appuntamento è per sabato, 14 maggio, alle 21:00 e per domenica, 15 maggio, alle 19:00 in via Salvatore Calenda, 98. Clicca qui per prenotare.

Cosa c’è da sapere su Ghost Town

“Ghost Town” ovvero “Città Abbandonata” è uno spettacolo di ricerca e sperimentazione, nato da un laboratorio di scrittura teatrale diretto da Valentina Mustaro sulla rilettura di alcune opere di Italo Calvino e sul concetto di “città” inteso come spazio figurato, come luogo che possiamo costruire o distruggere . Ghost Town è la storia di un viaggio, in un tempo imprecisato; è la metafora della vita che pone ogni uomo davanti ad esperienze e scelte da compiere. La protagonista, Raiss, arriva in una città abbandonata a conclusione del suo viaggio e trova una città dove l’attendono fantasmi, una città distrutta che scoprirà di aver contribuito ad annientare.

Raiss vorrebbe tornare indietro per riscoprire frammenti del suo passato, le tante vite che ha vissuto, i viaggi, le scelte che l’hanno condotta al capolinea, e gli viene concesso di ripercorrere i suoi passi. Queste figure fantasmagoriche la accompagneranno verso la consapevolezza del momento della sua morte, avvenuta durante una guerra civile nella quale i personaggi stessi sono rimasti vittime.

“Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo dei loro discorsi è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, ed ogni cosa nasconde un’altra” .

Parla la regista Valentina Mustaro

Lo spettacolo Ghost town parla di città e di uomini, delle città costruite dagli uomini e da loro distrutte attraverso scelte sbagliate, quando le paure superano i buoni propositi, quando la guerra vince sulla vita. Ho scelto di presentare i personaggi della storia, i “fantasmi”, nella platea, già dal momento in cui il pubblico entra in sala, con l’intento di far sentire gli spettatori sin da subito parte della storia e di immedesimarsi con queste figure. Lo spettacolo inizia ancora prima che le luci del palco si accendano.

Quando parte la musica dei Pink Floyd, parlo del brano Speak to me e Breathe, tra fumo e luci soffuse il palcoscenico si illumina e compare la figura di un soldato, Raiss, protagonista della storia. Raiss si guarda intorno riprendendo fiato, come accade dopo un brutto spavento, dopodiché scorge le figure in sala. Esse prendono vita e ripetono le parole del brano “Breath” spostandosi verso il palco, verso Raiss, con fare minaccioso. Il soldato non sa cosa fare: difendersi o scappare? Quando vede i personaggi schierati a lei dinanzi come un plotone di esecuzione. Raiss scappa ma non può andare lontano, si aggrappa a dei tessuti che penzolano dall’alto, le ricordano un’altalena e le fanno ripensare a quando l’unica cosa che contava per lei era dondolare, lasciarsi dondolare. I Fantasmi le si avvicinano minacciosi e aggressivi e iniziano ad aggrapparsi a lei, a tirarla e ferirla finché Raiss chiede le sia concesso di tornare “al tempo, al luogo” del passato.

Da questo momento inizia un suono d’orologio e lancette e i fantasmi portano indietro il tempo immergendo Raiss nei ricordi : il primo momento è quello dell’infanzia, tra le braccia della mamma, in un dialogo gestaltico, alla ricerca di sé stessa; il secondo momento è quello della ricerca, della costruzione, della scoperta del mondo; il terzo momento è quello della chiamata alle armi, della difficile scelta tra il perseguire la strada dell’arte o quella del cosiddetto “dovere civile”; il quarto momento è quello dell’arruolamento, della preparazione alla vita del soldato; e infine il quinto momento è quello che ha preceduto la fine, il momento in cui Raiss stava portando a termine la sua missione.

L’ultimo ricordo riguarda il momento che ha preceduto lo scoppio della bomba che ha distrutto la città: Raiss stava pattugliando alla ricerca di superstiti e si era imbattuta in una strana figura di donna, che le ricordava un po’ se stessa, prima di diventare soldato. La donna, pur essendo nel bel mezzo di un bombardamento, restava attaccata alle sue cose, alla sua casa, i suoi oggetti e spazi;  quasi come se vivesse lontana dalla guerra. Raiss pur sapendo di doverla allontanare da quel luogo resta talmente presa da quella figura che decide di restare con lei e di assecondare il suo desiderio pur sapendo che lo scoppio della bomba si avvicina. Raiss le propone di farle un dipinto in modo che la sua bellezza resti immutata nel tempo.

In scena si intervallato scene di buio e luce che ritraggono i personaggi in fuga dalla bomba, mentre in sottofondo la musica dei Pink Floyd “Wish you here” fa da cornice, poi il boato. Quando torna la luce restano in scena solo figure immobili che con la loro posizione nello spazio scenico riproducono il quadro “Guernica” di Picasso.

Il resto è silenzio.